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Cardnet Group SpA
Tutto a posto ma niente in ordine!!!
02/11/2002 - batch
aggiornato il 10 Luglio 2004

E’ opportuno fare una breve sintesi sui risultati e storia della Società.
La Cardnet Group (ex PCU Italia) quotata al Nuovo Mercato dal 2 marzo 2001 è stata collocata a 16,5 Euro ed ha avuto sottoscrizioni per oltre due volte l’offerta. Alla fine di ottobre 2002 quotava poco più di 4 Euro. Non avendo distribuito alcun dividendo e non prevedendosi per parecchi anni (ovviamente lo ritiene l’estensore del presente scritto) utili da distribuire, la perdita per i sottoscrittori della prima ora è di circa l’80% del capitale investito.
La Società ha delle ottime “performance”, infatti:
La perdita dell’esercizio 2000 (poco prima della quotazione) è stata di oltre Lire 2.170.000.000 pari ad oltre Euro 1.120.000.
La perdita dell’esercizio 2001 (di soli 6 mesi e cioè dal 1 gennaio 2001 al 30 giugno 2001) è stata di oltre Euro 2.300.000.
La perdita dell’esercizio 2001/2002 (al 30 giugno 2002) è indicata nella bozza di bilancio per oltre Euro 8.000.000.
Anche il fatturato ha avuto delle ottime “performance”, infatti:
Esercizio 2000 oltre 41 miliardi di lire pari ad oltre Euro 21 milioni
Esercizio 2001 (sei mesi) Euro 7.640.899
Esercizio 2001/2002 Euro 9.544.214.
Per contro gli Amministratori operativi, con queste “ottime performance” hanno percepito (Presidente e Amministratore Delegato – Stefano e Sandro Camilleri):
Esercizio 2000 oltre Euro 430.000
Esercizio 2001 (sei mesi) oltre Euro 73.000
Esercizio 2001/2002 oltre Euro 730.000 (compresi 50.000 Euro di note spese)
Per quanto riguarda il personale si è quasi dimezzato.
La società ha adottato il Codice di Autodisciplina e dichiara che è molto trasparente ed aperta a tutte le informazioni per il mercato, per gli investitori, ecc. ecc.
Sembrerebbe che è tutto a posto e che la Società è stata un po’ sfortunata negli affari, ma noi riteniamo che sia “tutto a posto ma niente in ordine” e di seguito vi spieghiamo il perché.
Per avere la documentazione bisogna accedere presso la sede della Società. Ma anche quando si accede non tutto è facile e non tutto c’è. Infatti nei quindici giorni prima l’assemblea convocata per il giorno 13 novembre 2002 ci siamo recati presso la sede della Società e la documentazione disponibile era il bilancio con la relazione del Consiglio di Amministrazione ma mancava la relazione del Collegio Sindacale e le Relazioni della Società di Revisione, oltre che le relazioni sui punti all’Ordine del giorno come previsto dall’articolo 3 del D.M. n. 437 del 5 novembre 1998.
Abbiamo capito perché mancavano le relazioni, infatti abbiamo scoperto che c’è stato un primo bilancio approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 30 settembre 2002 e un successivo in data 24 ottobre 2002.
Ma con ogni probabilità si è tentato fino all’ultimo di vedere di ammorbidire e/o di sistemare la relazione che la società di revisione ha steso, infatti gravissimi appunti vengono fatti sul piano del “reale” patrimonio della Società nelle relazioni degli organismi di controllo.
La Società di Revisione eccepisce che non si è svalutata la partecipazione nella Società IPM srl (acquisita nel 2000 con un costo di 11 miliardi pari ad oltre Euro 5,6 milioni). La Società di Revisione ritiene che la differenza negativa di Euro 5,3 milioni tra il patrimonio netto ed il valore di carico non sia riconducibile alle prospettive di redditività futura della partecipata, in un estremo sforzo la Società di Revisione (dall’esame dei piani economici prospettici predisposti dagli Amministratori) dichiara che può giustificare un maggior importo in Euro 2,5 milioni e pertanto le immobilizzazioni finanziarie sono sovrastimate di Euro 2,8 milioni.
I Sindaci, dal canto loro, informano gli azionisti che si è convocata l’assemblea oltre i quattro mesi per errori della Società nel predisporre la pubblicazione dell’avviso di convocazione dell’assemblea. Informano che il bilancio predisposto ed approvato dal Consiglio in data 30 settembre 2002 è stato oggetto di riclassificazioni (senza però comunicare quali) e pertanto di nuova approvazione in data 24 Ottobre 2002. Non è stato possibile (da parte del Collegio Sindacale) effettuare con regolarità gli incontri trimestrali per lo scambio di informazioni come previsto dalle vigenti disposizioni di legge. Che hanno dovuto superare, in special modo in sede di formazione del bilancio, non poche difficoltà nell’ottenere in maniera sistematica ed organizzata le informazioni necessarie. Che lo stesso Amministratore Delegato ha preso atto di tali carenze.
I Sindaci informano inoltre che la Società ha ottenuto due proroghe tecniche per la restituzione della prima tranche di un finanziamento ricevuto da un pool di sette banche che conferma l’esistenza di una difficoltà finanziaria. Il Collegio inoltre informa che ha evidenziato agli Amministratori una serie di carenze sul piano dell’informativa sia interna che esterna, oltre che la delicata situazione finanziaria, per finire sulla struttura organizzativa con particolare rilevanza nel comparto amministrativo. Rileva anche l’elevato turnover anche su alcune figure chiave invitando il Consiglio di Amministrazione ad intervenire al fine di ridurre la significatività delle cause e motivazioni. Muove inoltre rilievi sul sistema di controllo interno e sull’adeguatezza dello scambio di informazioni con le controllate.
Completa il quadro (già fin qui disarmante e sconsolante) con gli appunti riguardanti il Codice di Autodisciplina lamentando che nel corso dell’esercizio la Società non ha fatto ricorso al Comitato per le remunerazioni oltre, come già detto, a quello per il controllo interno nonostante siano stati costituiti.
Il finale è bene trascriverlo integralmente:
“Considerato quanto sopra, e tenuto conto di quanto di sua competenza, il Collegio Sindacale invita l’Assemblea ad esprimere il proprio parere sul bilancio previa attenta analisi, lettura e valutazione dei contenuti della presente relazione”.
Ci sembra di poter affermare che lo stesso Collegio Sindacale, in modo molto elegante, informa gli azionisti che sarebbe opportuno non approvare un simile bilancio: ma le disposizioni di legge non obbligano il Collegio ad esprimere un suo giudizio?
Possiamo pertanto ben affermare: “Tutto a posto ma niente in ordine”
Ogni ulteriore giudizio lo lasciamo a Voi cari ed affezionati visitatori.

Carlo Fabris

categoria: Le Società ... fatti e misfatti | fonte: propria
parole chiave: Cardnet Group SpA



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