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Tecnodiffusione Italia SpA
Arroganza, ignoranza delle regole e, ora, anche poco coraggio
09/11/2003 - batch
Aggiornato il 10 luglio 2004

Cari navigatori del nostro sito, ricorderete certamente quanto abbiamo scritto su Tecnodiffusione Italia SpA l’08 giugno 2002 e precedentemente il 19 marzo 2002 (potete trovare i due pezzi nella sezione Le Società …. fatti e misfatti – Archivio).
Con detti scritti avevamo informato e documentato come la Società fosse un “Raro esempio di perseveranza nell’arroganza verso gli azionisti che ritengono non contino nulla” e come “Dopo l’arroganza l’ignoranza delle regole basilari societarie”. La Società, di cui ormai tutti sanno che grazie all’ottima !!! gestione dell’allora Direttore Generale Dott. Bruno Kraft va molto bene, infatti la Posizione Finanziaria Netta Consolidata al 30 Settembre 2003 è negativa per 129,6 milioni di Euro, abbiamo scoperto che manca di coraggio. Perché questa nostra affermazione? Leggete e scoprirete il perché!!!!

La Società aveva convocato un’assemblea (sia ordinaria che straordinaria) per i giorni 29 – 30 e 31 Ottobre 2003, rispettivamente in prima, seconda e terza convocazione, con il seguente ordine del giorno:
Parte ordinaria: 1) Integrazione del Consiglio di amministrazione con la nomina di un Consigliere, 2) Rescissione dell’incarico di revisione in corso, conferimento incarico ad altra società di revisione.
Parte straordinaria: Proposta di modifica degli artt. 2 e 17 dello statuto sociale.
Il nostro “solito e simpatico socio” atteso che la Società, nonostante le dichiarazioni sull’applicazione del Codice di Autodisciplina e nei suoi documenti, nonostante le tiratine d’orecchi da parte del Collegio Sindacale, non ha un buon rapporto con gli azionisti “curiosi” che chiedono di vedere la documentazione che per legge deve essere predisposta cosa fa? Mica può andare fino a Ponsacco, con il rischio di non trovare nulla, come già accaduto per i libri sociali. Fortunatamente abita nell’interland milanese e può andare facilmente fino a Piazza degli Affari a Milano, sede di Borsa Italiana SpA, dove devono essere depositati i documenti non solo a disposizione degli azionisti ma addirittura del pubblico nei 15 gg. prima dell’assemblea di prima convocazione.
Il giorno 17 ottobre (12 giorni prima dell’assemblea) si reca in Borsa e, SORPRESA, non c’è depositato nulla. A questo punto, dopo aver perso un paio d’ore per andare a Milano, aver consumato la benzina, aver usurato l’automobile ed aver pagato il parcheggio, decide che è giusto che una società che si comporta così debba essere “punita” affinché ricordi in futuro che non si trattano così gli azionisti. Utilizza pertanto l’unico mezzo a disposizione che ha: una denuncia al Collegio Sindacale ex art. 2408 del c.c..

(Mittente) (località) 18 Ottobre 2003
RACCOMANDATA RR
Spett.le Collegio Sindacale
Tecnodiffusione Italia SpA - Via Firenze 2/4 56038 Ponsacco PI - Fax 0587 – 260457 Oggetto: Denuncia ex art. 2408 Codice Civile.
La presente per denunciare al Collegio Sindacale, in base all'art. 2408 del c.c., fatti che ritengo censurabili.
Atteso la difficoltà sempre avuta di poter reperire la documentazione societaria (vedi mie precedenti denuncie) nella giornata di ieri 17 ottobre 2003 poco prima delle ore 13.00 accedevo alla Borsa Italiana SpA Milano per prendere visione ed eventualmente estrarre copia della documentazione che doveva essere depositata per la prossima assemblea convocata in prima convocazione per il giorno 29 ottobre 2003.
L'addetta, Signora (Omissis) (archivio), previa verifica e controllo anche mediante contatto telefonico con la segreteria mi comunicava che nessuna documentazione era stata depositata per la prossima assemblea da parte della Società.
Inoltre ritengo irregolare, incomprensibile e pertanto nullo l'avviso di convocazione assemblea che così recita: I soci sono convocati, presso la sede della società, in assemblea ordinaria in prima convocazione per il giorno 29 ottobre 2003, alle ore 9, ed occorrendo in seconda convocazione il giorno 31 ottobre 2003, stesso luogo ed ora, e in assemblea straordinaria in prima convocazione per il giorno 29 ottobre 2003, alle ore 9,30 e occorrendo in seconda convocazione il giorno 30 ottobre e occorrendo, in terza convocazione il giorno 31 ottobre 2003, stesso luogo e ora, per discutere e deliberare sul seguente (omissis). Quante assemblee sono state convocate? L'assemblea è unica (unico avviso) contenente all'ordine del giorno argomenti di parte ordinaria ed argomenti di parte straordinaria. Prova ne è che la certificazione emessa, per esempio, dal Credito Italiano parla di assemblea ordinaria e straordinaria convocata in prima convocazione il giorno 29-10 ore 9.00, in seconda convocazione il giorno 30-10 ore 9.30 ed in terza convocazione il giorno 31-10 ore 9.00, come attesta la certificazione che Vi allego in copia. Per quanto sopra chiedoVi di farmi pervenire la documentazione oltre che a far riconvocare l'assemblea regolarmente in quanto convocazione irregolare e mancanza di deposito della documentazione presso la Borsa Italiana SpA.
La presente viene anticipata via fax.
Vi invito pertanto a provvedere per quanto di Vs. competenza ed in attesa di Vs. comunicazioni al riguardo colgo l'occasione per porgere cordiali saluti.
Il Socio (nome del socio e firma)
All.to: certificazione di cui al testo

Il giorno 31 Ottobre 2003 due agenzie di stampa (la Reuters e Radiocor) informano che la Società ha comunicato che l’assemblea è andata deserta (seconda convocazione ordinaria e terza straordinaria) e che i soci sono nuovamente richiamati per i gg. 10-11-12 dicembre 2003 con lo stesso Ordine del Giorno.
Infatti sulla Gazzetta Ufficiale Parte Seconda n. 259 del 7 novembre 2003 appare l’avviso di convocazione.
Ci chiediamo e se lo chiedono anche i nostri lettori: perché questa mancanza di coraggio nel dire la verità!!! Perché non dire quello che è accaduto?
Non era molto più serio e trasparente raccontare la verità, dire chiaramente perché si andava ad una riconvocazione dell’assemblea? Dire chiaramente che ci si era dimenticati della documentazione, ci si era dimenticati di predisporla e/o depositarla. Avrebbero certamente fatto più bella figura: errare è umano è il perseverare che è diabolico.
La stessa Giacomelli, con problemi molto più grossi e preoccupanti di Tecnodiffusione, che ci si augura superi il momento, anche se sarà difficile, ha detto la verità del perché riconvocava l’assemblea, no Tecnodiffusione non deve dirlo. Ci si chiede a questo punto se ci dice tutta la verità anche sui suoi conti e sui suoi comunicati. Saranno tutti veri? Non è che cerca di far apparire la situazione più rosea di quella che è?
Ma cari ed affezionati lettori pensate che abbiano avuto il buon senso di mandare la documentazione e scusarsi: NEMMENO PER IDEA !!! Sono così pieni di se che non gli è passato nemmeno per l’anticamera del cervello!!!
Società gestite così dovrebbero toglierle dalla Borsa quanto prima, peccato che saranno tolte non per decisione ma per FALLIMENTO !!! Poveri risparmiatori !!! Come si fa ad avere fiducia in simili Società !!! E la Consob? Per il momento è tranquilla e si preoccupa solo se le Società mandano (non importa cosa) i documenti nei tempi stabiliti, in caso di denunce di risparmiatori archiviano (senza rispondere) con molta diligenza.
Siamo sempre più convinti che quando una Società che va sul mercato pone delle difficoltà nel consegnare la documentazione che qualche azionista chiede, di cui fra l’altro ha pieno diritto,tranne rare eccezioni, ha seri problemi e prima o dopo i nodi vengono al pettine.
Un arrivederci alle prossime vicende, ci auguriamo di poter avere un po’ di tempo e riuscire a pubblicare almeno una piccola parte di quelle degne da prendere come esempio di cose da NON FARE.
Arrivederci a presto.
Carlo Fabris

categoria: Le Società ... fatti e misfatti | fonte: propria
parole chiave: Tecnodiffusione Italia SpA Arroganza, ignoranza delle regole e, ora, anche poco coraggio



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